pino d'aleppo (qr2)

All'interno del Parco di Villa Revoltella

Siamo all’entrata di Villa Revoltella, il cui Parco ospita la residenza-chalet  del barone Revoltella ed una magnifica serra in vetro e ghisa affacciata sul tipico giardino all’italiana. 

Il PINO D’ALEPPO, nome scientifico Pinus Halepensis che ci accoglie è un albero monumentale, molto diffuso lungo l’intera costa mediterranea, dalla Spagna alla Siria (da qui il nome Aleppo), riconoscibile per i suoi frutti, e che ha parecchio da raccontare, essendo stato piantato alla metà dell’ottocento, in contemporanea con gli sviluppi edilizi nella zona.

Vi racconto quanto trasmessomi da un mio antenato che ho sostituito al momento della costruzione della villa.

“Prima dell’inizio lavori nella villa la zona era disabitata: il mio unico svago era l’incontro con qualche escursionista o cacciatore che, salito sul Colle,  faceva sosta in una  locanda in condizioni assai precarie denominata “Al Cacciatore-Zum Jaegher”.

Scena scherzosa di tiro al "coniglio"

La locanda, pur alquanto malconcia, ad inizio ottocento era allietata alla domenica da quattro improbabili musicisti, ma il vino non mancava mai, ed il lancio di palloncini dalle forme più fantasiose, accompagnato da fuochi d’artificio, concludeva la serata degli ospiti  prima del loro ritorno in città al lume di candela.

Ben altra atmosfera era quella dopo il 1850, che vede l’edificazione del Ferdinandeo, una caffetteria-sala da ballo che soppianta la vecchia locanda; nello stesso periodo viene realizzata la residenza del barone, nel parco di villa Revoltella: un vero e proprio polmone verde affacciato sulla città.”