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Via della Cattedrale

Scendendo lungo la via della Cattedrale, salutiamo gli amici Bagolari, i Tigli, i Platani, quasi tutte piante centenarie, custodi delle memorie storiche : l’Orto Lapidario, che comprende la collezione di antichità classiche della città; il limitrofo Giardino del Capitano, dove si conservano quelle medievali e moderne; il  Civico Museo di Storia ed Arte, ove sono conservate alcune collezioni archeologiche provenienti da varie parti del mondo.

Un TIGLIO, sfruttando il racconto dei suoi antenati, conserva la memoria di Johann Joachim Winkelmann, un erudito ed esperto d’arte e di archeologia, uno dei massimi esponenti del neoclassicismo, morto tragicamente in circostanze misteriose nel 1768, mentre era di ritorno da Vienna per Roma, dove aveva ricevuto importanti onorificenze dall’imperatrice Maria Teresa d'Austria. 

Un altro albero centenario, il PLATANO, conserva la memoria di un episodio altrettanto oscuro, ovvero lo sterminio della Casata dei Ranfi nel 1313, vicenda ancora  irrisolta dopo 700 anni, ma viva nel ricordo dell’albero, così come nel quadro del celebre ritrattista, di fama internazionale, Giuseppe Tominz intitolato “La cacciata dei Ranfi”. 

I gialli irrisolti non ci tolgono  però la voglia di continuare il percorso, abbiamo il conforto del Commissario Proteo Laurenti, ideato dallo scrittore tedesco, ma triestino d’adozione, Veit Heinichen.

Siamo arrivati a Piazzetta San Cipriano, che guarda dall’alto il giardino di via San Michele: scendendo incontriamo la Rotonda Pancera, che si dice abbia avuto un ruolo centrale nello sviluppo della Massoneria a Trieste, per arrivare in via Cavana nel Borgo di Cittavecchia,  sede nel passato di numerose case di tolleranza ed osterie in via del Sale e del Pesce, che raccontano la vocazione di una città sul mare.

La foto che segue presenta uno spaccato della vita cittadina quotidiana in Cittavecchia.

Via di Cavana

Oggi le osterie si sono trasformate in localini sofisticati dove si beve lo “SpritzAperol” osservando vivaci negozietti, ristorantini, piccole boutiques e localini tipici. La via Cavana è descritta da Italo Svevo nella “Coscienza di Zeno” e da Umberto Saba in “Trieste ed una donna.”

Poco distante, sempre in Cittavecchia, il terzo giallo, quello delle mummie scomparse di via Crosada all’inizio del novecento.

Si tratta di un fatto di cronaca, risalente a fine ‘800 divenuto poi leggenda e racconto popolare, concernente tre sarcofaghi egizi contenenti tre mummie ben conservate, giunti via mare a Trieste per arricchire il locale Museo di Storia Naturale, e successivamente persi di vista e dimenticati nel periodo delle due guerre mondiali, e comunque mai più ritrovati, neppure dopo ricerche più recenti ed attrezzate.

Se desideriamo fare una sosta perché non bere una tazza di cioccolata calda o fredda con panna da Chocolat, il cui nome è tutto un dolce programma prima di visitare il giardino di piazza Hortis?