bagolaro (qr5)

Uscendo dal giardino incontrate un BAGOLARO (Ricordate? Ne avete incontrato un altro all’inizio di questo percorso, ha il nome scientifico Celtis australis, fa parte della famiglia delle Cannabacee).

L’albero guarda verso il Monumento a Domenico Rossetti de Scander, nato il 14 marzo 1774 e morto il 29 settembre 1842, giurista, letterato, storico e politico, figura simbolo della Trieste pre-mercantile, patrizia e conservatrice.

Strenuo difensore dell’autonomia locale, viene ricordato, tra l’altro, per la decisione di interrare l’acquedotto del Viale all’inizio ottocento, per la creazione dell’Orto Lapidario, dove sono conservate le memorie storiche della città, per la fondazione dell’Archeografo triestino, rivista di cultura tuttora attiva, per il suo mecenatismo in particolare per il dono alla biblioteca civica della collezione Petrarchesca e Piccolominea. 

Per restare in tema  botanico è opportuno ricordare il Cariofileo, il suo ameno giardino in fondo all’Acquedotto dove il Rossetti coltivava una grande varietà di garofani.

Ritornando verso il centro cittadino potete bere un caffè nel più famoso dei caffè storici di Trieste, l’Antico Caffè San Marco, realizzato nel 1914, punto d’incontro di letterati, artisti ed irredentisti, chiuso nel 1915 dalla gendarmeria austriaca, aperto nel 19’ svolgendo un’importante funzione sociale, un salotto fuori casa per le donne e riaperto nel 45’con gli arredi originali.

Sia l’arredamento che le decorazioni estetiche sui soffitti ed alle pareti, realizzate da Vito Timmel, rispondono allo stile della Secessione viennese.

L’arredamento in legno di mogano lavorato, i tavolini di marmo con sostegno in ghisa con decorazioni a teste di leoni hanno visto e vedono la presenza di letterati, studenti che trovano nell’atmosfera del locale momenti di dimenticata serenità.

Arredi dell'antico caffè San Marco

Se siete dei buongustai potete deliziarvi con il “krapfen” preferito di Italo Svevo, descritto nel Ricettario di Villa Veneziani, la testimonianza della buona tavola della borghesia triestina nel periodo a cavallo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento.