ginkgo biloba (qr4)

Giardino di piazza Hortis

Nel giardino di piazza Hortis è presente una coppia di imponenti GINKGO BILOBA testimoni della realizzazione di importanti edifici istituzionali, la Biblioteca Civica fondata nel 1793 dove sono custoditi documenti risalenti al 1300, e l'Istituto Nautico fondato nel 1753 che ha insegnato a migliaia di giovani come andare per mare.

Tra gli ospiti del giardino vi sono anche una PAULOWNIA TOMENTOSA (pur essendo conosciuta ed utilizzata da millenni, ricorda nel nome la nobildonna russa Anna Pavlovna, figlia dello zar Paolo I), un CEDRO DEODARA, o Cedro dell’Himalaya, particolarmente diffuso in Pakistan, in Tibet, in India ed un LECCIO, QUERCUS ILEX, l’unica quercia sempre verde che con i platani rappresenta la specie arborea più diffusa a Trieste.

Dopo poche centinaia di metri, alziamo gli occhi ad ammirare casa Basevi, il primo liberty a Trieste, proseguendo, arriviamo a piazza  Giuseppina,  oggi piazza Venezia, con la statua di Massimiliano d’Asburgo,  che guarda con nostalgia a Miramare e dove si affaccia il palazzo del barone Pasquale Revoltella, un vero tycoon dell’ottocento nella Trieste imperiale, imprenditore di successo, finanziere e mecenate la cui residenza cittadina  è diventata un Museo ed una galleria d’arte moderna.

Piazza Giuseppina

Andando più indietro nel tempo, è importante ricordare, nel 1829, l’invenzione dell’elica per la propulsione delle imbarcazioni da parte di Josef Ressel, celebre inventore vissuto nell’800, molto legato alla nostra città, l’apertura del Canale di Suez nel 1869, la fine del regime di porto franco, concesso a Trieste nel 1719 dall’imperatore Carlo VI d’Asburgo, e nel 1900 l’apertura della stazione ferroviaria di Sant’Andrea, che collegava Trieste a Salisburgo e Praga completando i collegamenti ferroviari con Vienna, di cui approfittarono gli artisti amanti di Trieste quali Shiele, Klimt, Kalvach, Peschka, che hanno trasferito nelle loro opere il fascino di una città unica.